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DECRETO SULLE AGEVOLAZIONI FISCALI _DL 29.3.2024 n. 39
DECRETO SULLE AGEVOLAZIONI FISCALI _DL 29.3.2024 n. 39
Il recente Decreto Legge sulle Agevolazioni Fiscali n. 39 del 29 marzo 2024 ha introdotto diverse misure, tra cui:
- Esclusione generalizzata dell’opzione di cessione del credito o sconto sul corrispettivo per interventi edilizi, tranne per quelli con spese documentate fatte entro il 16.2.2023.
- Restrizione dell’opzione per alcuni interventi edilizi solo se presentata la documentazione entro il 29.3.2024.
- Preclusione della remissione in bonis per comunicazioni di opzione relative a spese dal 2023.
- Sostituzione delle comunicazioni di opzione entro il 4.4.2024 anziché entro il 5.5.2024.
- Obbligo di comunicare le spese sostenute nel 2024 e nel 2025 per interventi agevolati con il superbonus.
- Introduzione di comunicazioni al Ministero delle Imprese per fruire di crediti d’imposta.
- Divieto di ulteriori cessioni di crediti e norme antifrode per i bonus edilizi.
- Riapertura dei termini per il ravvedimento operoso speciale fino al 31.5.2024.
- Introduzione di disposizioni sul contraddittorio a partire dal 30.4.2024.
- Estensione delle sanzioni a chi non trasmette telematicamente informazioni all’Agenzia delle Entrate.
- Divieto di compensazione per ruoli scaduti superiori a 100.000,00 euro dal 1.7.2024, salvo dilazione dei ruoli.
- Divieto specifico di compensazione per crediti derivanti da sconto in fattura o cessione del credito in presenza di ruoli superiori a 10.000,00 euro, fino all’ammontare del ruolo stesso.
Approvata la stretta del decreto “BLOCCA CESSIONI”
Approvata la stretta del decreto “BLOCCA CESSIONI”
La maxi-stretta assestata dal Governo sulla cessione dei crediti, lo sconto in fattura e sulle compensazioni in F24 dei bonus edilizi, non avrà effetti retroattivi.
La bozza del decreto legge “blocca cessioni”, approvato a sorpresa dal Consiglio dei ministri di martedì sera, fissa un’ampia area di salvaguardia: molti soggetti saranno esclusi dal blocco, a partire da chi ha già presentato un titolo o ha già firmato un contratto.
La stretta riguarderà, principalmente, due ambiti: il Terzo settore (insieme agli Iacp) e il superbonus per le aree terremotate. In questi casi le cessioni e gli sconti in fattura erano ancora possibili fino a poche ore fa, ma saranno cancellati.
Così come sarà ulteriormente ridotto il raggio d’azione del bonus barriere architettoniche.
Via libera finale alla DIRETTIVA “CASE GREEN”: come sarà per ristrutturazioni ed edifici nuovi
Via libera finale alla DIRETTIVA “CASE GREEN”: come sarà per ristrutturazioni ed edifici nuovi
È servito un anno esatto per arrivare alla versione definitiva della direttiva Case green. Il testo finale, appena votato dal Parlamento, è molto più flessibile della prima versione.
RISTRUTTURAZIONI
I paesi membri dovranno definire dei piani per la riduzione dei consumi del loro patrimonio edilizio residenziale. Il 2020 è considerato l’anno zero e il 2050 l’anno nel quale, a completamento del percorso, bisognerà avere un patrimonio edilizio a zero emissioni.
EDIFICI NUOVI
Tutti i nuovi edifici residenziali e non residenziali dovranno avere zero emissioni “in loco” di combustibili fossili, a partire dal 1° gennaio 2028 per gli edifici di proprietà pubblica e dal 1° gennaio 2030 per tutti gli altri nuovi edifici, con possibilità di esenzioni.
Nella versione definitiva potranno essere esentati immobili sottoposti a vincolo puntuale o a vincolo di area, immobili religiosi, immobili temporanei, le seconde case utilizzate per meno di quattro mesi all’anno, gli immobili della difesa e quelli sotto i 50 metri quadri.
DIRETTIVA “CASE GREEN”: a livello di interventi raccomandati nell’ambito degli APE, la coibentazione di TETTI E PARETI è di gran lunga prevalente circa il 65,10%
DIRETTIVA “CASE GREEN”: a livello di interventi raccomandati nell’ambito degli APE, la coibentazione di TETTI E PARETI è di gran lunga prevalente circa il 65,10%
In base all’articolo 9 della direttiva, l’Italia dovrà ridurre il consumo medio di energia del proprio patrimonio residenziale, a partire dal 2020 (anno dal quale avviare il conteggio) e fino al 2050 ad emissioni zero.
Dall’ultimo rapporto dell’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), circa il 75% degli immobili presenti nei comuni italiani sarebbe stato realizzato prima della Legge 10/1991, la norma che regola i consumi dell’energia negli edifici pubblici e privati.
Inoltre, in base ai dati Istat, ci sono circa 12 milioni di edifici residenziali. Sarà perciò considerato prioritario, per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla direttiva, intervenire su circa 5 milioni di edifici con le prestazioni peggiori.
A livello di interventi raccomandati nell’ambito degli APE, la coibentazione di tetti e pareti è di gran lunga prevalente, circa il 65,10%, seguita dal cambio degli infissi 14,50% e dagli interventi sugli impianti di riscaldamento 11,80%.
Stop al superbonus
Stop al Superbonus
Da Gennaio stop al Superbonus, la possibilità di utilizzare la super-detrazione con il meccanismo della cessione del credito o dello sconto in fattura. Attualmente non è prevista una forma di proroga per consentire ai condomini di ultimare i lavori con la detrazione al 110%.
Insomma il Governo ha deciso di tagliare di netto con il vecchio sistema di fruizione del credito.
Settembre da record per il superbonus
Settembre da record per il Superbonus
Poco più di 4.400 nuovi cantieri. E oltre tre miliardi di euro di nuovi investimenti nei condomini.
Il consueto report Enea sull’andamento del superbonus, relativo al mese di settembre, fotografa uno sconto fiscale ancora in piena salute, almeno per la parte condominiale. Su questo tipo di immobili, infatti, si registra il dato mensile di investimenti in assoluto più elevato da quando la misura è stata attivata. Sono in totale 3 miliardi e 65 milioni di nuovi interventi, per 2,6 miliardi di opere realizzate. Per dare un riferimento, nel 2022 (anno nel quale il superbonus ha raggiunto il suo picco) la media mensile di investimenti sui condomini è stata di poco inferiore agli 1,8 miliardi.
Se per i condomini c’è un mercato ancora in ebollizione, per unifamiliari e unità indipendenti la situazione è decisamente più tranquilla. Per queste due tipologie di immobili a settembre ci sono stati appena 100 milioni di investimenti. Il motivo è che le strade per ottenere l’agevolazione entro la fine del 2023 su queste unità sono ormai strettissime: una riguarda i soggetti che rispettano alcuni requisiti piuttosto stringenti, tra i quali un reddito (calcolato in base al quoziente familiare) inferiore ai 15mila euro, e l’altra riguarda i soggetti che, al 30 settembre del 2022, avevano raggiunto un avanzamento delle opere pari almeno al 30 per cento. In assenza di nuovi lavori, allora, su questi immobili si completano quelli avviati nei mesi scorsi: l’avanzamento delle opere realizzate è, in entrambi i casi, ormai superiore al 90 per cento.
Guardando ai numeri generali, il totale degli investimenti ammessi a detrazione dall’avvio della misura raggiunge gli 88,2 miliardi di euro: complessivamente sono stati aperti cantieri su 430.661 edifici. Circa 1,3 miliardi di investimenti sono stati realizzati ma non ammessi a detrazione, perché hanno superato i massimali imposti dalla legge. I lavori conclusi hanno raggiunto quota 72,5 miliardi e le detrazioni maturate quota 79,3 miliardi: sono questi gli oneri che restano a carico dello Stato.
Polimediterranea per la pace
Polimediterranea per la PACE
Siamo vicini alle famiglie delle vittime di tutte le guerre.
No alla guerra!!!!